Kazu si riprese dopo la corsa, fece un passo indietro e si mise a richiamare il chakra necessario per camminare sulla roccia: unì le mani e chiuse gli occhi per concentrarsi, cercando di fare appello a tutte le sue energie, soprattutto al chakra...
Cercava di estraneare tutti i rumori intorno a sé: il rumore del vento, la sabbia che si alzava grazie ad esso, cercava solamente di richiamare il chakra. All'inizio non riusciva farlo, e la cosa lo faceva leggermente spazientire:
Perché non ce la faccio? Non va bene così, no...Ma devo farcela, oppure non dimostrerò mai agli altri che sono capace di fare qualcosa!Poi ci riprovò con molta più determinazione, usando lo stesso metodo di prima: chiuse gli occhi e cercò di rimanere totalmente calmo per richiamare il chakra. Dopo qualche secondo sentiva qualcosa scorrere dentro di sé, sentiva scorrere uno strano flusso di energia che lo sollevava molto...
Deve essere il chakra, si, è proprio il chakra! Sta scorrendo lungo tutto il mio corpo! Ma ora devo cercare di mandarlo ai piedi per poter camminare sul sasso, come ha detto la sensei!Cercò di non farsi prendere dall'emozione, altrimenti avrebbe potuto perdere il controllo sul chakra...Poi pensò a dove avrebbe dovuto indirizzare tutta quella energia: ai piedi. Cercò di visualizzarli nella sua mente, precisamente cercò di visualizzare bene le piante di essi
Devo mandarlo alle piante dei piedi, solamente lìQuando ebbe l'immagine delle piante dei suoi piedi ben visualizzati nella propria mente, cercò di indirizzarvi l'energia che sentiva scorrere dentro di sé: era molta energia, ma ce la voleva fare. Sentiva che il chakra stava scorrendo lungo le sue gambe e stava affluendo nei piedi, fino a quando il flusso non si interruppe: significava che il chakra era nei piedi e non poteva, o non ce la faceva Kazu, a mandarcene di più di così. Poi aprì gli occhi e si avvicinò, senza dire parola, alla roccia: vi appoggiò il piede destro sopra, poi provò con il sinistro...